L’antica contrada Fanusa era estesa in un quadrato di un chilometro per lato quindi meno estesa dell’attuale contrada che comprende l’entroterra e tutta la zona costiera. Già nel 1600 era coltivata a vigneti tant’è che la stessa è citata nel testamento di Pompeo Picherali, architetto che ricostruì Siracusa dopo il terremoto del 1693 in cui specificava “lascio il palmento con la cantina annessa e i terreni allevati a moscato a…”.
I vigneti sono esistiti nei terreni dell’azienda fino al 1850 epoca in cui l’epidemia di fitossera distrusse tale cultivar. Reimpiantati su innesto di vite americana agli inizi del 1900 furono allevati a moscato e nero d’avola dai diretti discendenti, i quali effettuavano una vendita diretta dei loro prodotti in una cantina sita in Siracusa in Via Rocco Pirro.
Nel 1950 l’azienda fu riconvertita in orticole e solo nel 1995 gli attuali discendenti riconvertirono l’azienda in cultivar di nero d’avola e moscato di Siracusa, ripristinando la vecchia tradizione e ristrutturando il vecchio caseggiato di Pompeo Picherali, di circa 700 metri quadrati, e conservando un patrimonio storico della città di Siracusa.