Il Buttafuoco Storico trae le sue origini dal crinale spartiacque fra i torrenti Versa e Scuropasso, nella prima fascia collinare dell’Oltrepò Pavese denominato “Sperone di Stradella “.
Documenti del 1700 e una ricchissima tradizione orale attestano come da sempre sullo Sperone vi fosse una produzione di vini rossi di gran corpo. E’ qui che il 7 febbraio 1996 alcuni vignaioli decisero di associarsi per rivitalizzare la storia di questo prestigioso vino. Il Buttafuoco Storico, composto da uve Croatina, Barbera, Uva Rara e Ughetta di Canneto; dalla sua nascita è sempre stato identificato con il nome della la singola Vigna di origine o toponimo, questo perché le uve che lo compongono devono provenire da un unico vigneto e devono essere raccolte e vinificate in maniera congiunta.
Le Vigne per essere iscritte devono avere nella loro storia l’impianto a Buttafuoco, devono essere allevate secondo il metodo Gujot, con massimo 15 gemme compreso lo sperone ed il carico non deve superare mai i 3 kg ceppo.
Il Consorzio, con apposite commissioni di agronomi, verifica i vigneti prima dell’iscrizione della Vigna e successivamente in fase di pre-raccolta, decidendo il giorno di vendemmia. A partire dal febbraio successivo ed almeno una volta all’anno, una Commissione di enologi valuta l’andamento dei vini atti a divenire Buttafuoco Storico.
Alla terza degustazione, ad ogni Vigna viene assegnato un punteggio centesimale, solo le vigne che superano la soglia minima di 80/100 possono essere sottoposti all’attenzione dell’Enologo incaricato per essere utilizzati nella realizzazione de “I vignaioli del Buttafuoco Storico” una Cuvèe quindi delle migliori espressioni delle Vigne iscritte.
L’atto a divenire Buttafuoco Storico “I Vignaioli del Buttafuoco Storico” viene quindi riproposto, alla cieca, alla commissione enologica, una volta approvato da quest’ultima, il vino può essere imbottigliato. Prima della messa in commercio, che non può avvenire prima di 36 mesi dalla vendemmia, dovrà riposare alcuni mesi in vetro.
Ad ogni bottiglia verrà poi applicato un bollino numerato che ne certifichi la filiera e segnali la qualità media dell’annata con un numero variabile di Fiamme. Per l’annata 2013 l’incarico di selezione delle partite è stato affidato all’Enologo Claudio Colombi grande filosofo del vino in Oltrepò Pavese.
Presa visione delle partite migliori e dopo attenta selezione delle botti realizza la Cuvèe 2013 che, non a caso, si caratterizza con la sua firma.